Schisandra: Effetti adattogeni

Effetti adattogeni

In uno studio (Sandberg 1993), la Schisandra è stata somministrata a giovani adulti maschi sani, ed ha migliorato la coordinazione fine e l’accuratezza del lavoro (il compito sotto stress era quello di infilare un filo nella cruna di un ago). La Schisandra è stata più efficace d’altri stimolanti (non specificati – Chang e But 1987).

In un altro studio (Brekhman, Dardymov 1969) a dei volontari è stata somministrata schisandrina (5-10 mg/kg), che ha migliorato la loro capacità di concentrazione nel ricevere e trasmettere messaggi telegrafici sotto stress, aumentando la correttezza delle trasmissioni/ricezioni del 22%e diminuendo l’affaticamento mentale.

In un terzo studio (Lupandin, Lapaev 1981) atleti di varie specialità, dopo il trattamento con 1,5-6 gr di Schisandra il giorno per due settimane, hanno riportato una riduzione nell’affaticamento ed una riduzione dei tempi di recupero dopo lo sforzo. Gli stessi autori riportano che gli assistenti di volo impegnati in voli non stop di 7-9 ore, trattati con 0,5 gr d’estratto di Schisandra, non hanno mostrato gli aumenti di frequenza cardiaca e pressione arteriosa notati nel personale non trattato. Sempre nello stesso rapporto si leggono i risultati di uno studio controllato con placebo (Lupandin 1990) su 58 soldati non allenati e 62 atleti ad alto livello a cui è stata somministrata una dose di 2 gr di estratto di Schisandra: la capacità di lavoro fisico dei soggetti non allenato è aumentata dopo 24 ore dalla somministrazione, mentre quella dei controlli è rimasta uguale. La capacità di sforzo dei soggetti allenati è aumentata solo dopo 7-14 giorni (i controlli non hanno mostrato particolari miglioramenti).

La Schisandra migliora anche la visione e l’udito, aumenta il campo visivo, migliora l’adattamento al buio e la capacità di discriminazione dei recettori cutanei (quest’ultima capacità dipende da un’azione a livello del SNC e non dei recettori cutanei) (Chang, But 1987).

E’ probabile che l’ossido nitrico (NO) svolga un ruolo nell’immunità non specifica, e possa essere un marcatore per il livello d’adattamento all’esercizio strenuo. L’effetto della Schisandra sulla concentrazione di NO nella saliva di atleti, è stato studiato in uno studio randomizzato in doppio cieco controllato con placebo. La pianta ha aumentato in maniera significativa i livelli basali di NO salivare rispetto ai soggetti che hanno assunto placebo (p<0,05). Gli autori suggeriscono che la Schisandra abbia indotto un aumento della performance fisica stimolando la produzione di NO. Il dosaggio era di 182.2 mg d’estratto il giorno, standardizzato per contenere 6.2 mg di schisandrine, per 8 giorni (Panossian et al. 1999).

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