Guaranà: storia, principi attivi ed effetti

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Guaranà: storia, principi attivi ed effetti 

Storia e origini del Guaranà

La più antica cronaca a proposito di questa misteriosa e prodigiosa sostanza è forse quella di padre Betendorf del 1669. Egli parla di una tribù di indios che coltivavano un piccolo frutto che poi veniva seccato e pestato in un piccolo mortaio “trasformandolo in palle che stimavano quanto il bianco stima il suo oro”. Queste palle, grattugiate con una piccola pietra, servivano a preparare “una bevanda che dava una tal forza all’indio che quando andava a caccia, anche per più di un giorno, non provava fame e che faceva anche urinare, toglieva le febbri, il mal di testa e i brividi” 
 
Gli indios a cui si riferiva padre Betendorf sono i Sateré Mawé.
 
I Sateré coltivano il guaranà da secoli e lo commercializzano almeno dal secolo scorso. 
 
Furono loro ad addomesticare la pianta, trasformando una liana che cresce selvaggia nella foresta, in un arbusto coltivabile; loro a inventare le tecniche di trapianto, le tecniche di raccolta, torrefazione e trasformazione artigianale dei semi.
 
E’ da notare, per inciso,  che le tecniche indigene di preparazione del guaranà sono in grado di fornire un prodotto di qualità nettamente migliore rispetto a quello preparato industrialmente.
 
L'area indigena dove vivono i Sateré si trova nell'Amazzonia brasiliana a più di 400 chilometri a Est di Manaus, ancora nello stato di Amazonas ma molto vicino al confine con il Parà. 
 
Il guarani ci presenta un interessante caso di co-evoluzione. 
 
La coevoluzione è il processo di evoluzione congiunto di due o più specie appartenenti alla stessa comunità che interagiscono tra loro tanto strettamente al punto da costituire ciascuna un forte fattore selettivo per l'altra (o le altre), col risultato di influenzarsi vicendevolmente. Il rapporto che lega le specie in coevoluzione può essere sia di tipo predatorio (preda e predatore), che parassitico (ospite e parassita), che simbiotico (ospite e simbionte). Fonte: Wikipedia
 
Grandi uccelli della foresta amazzonica, quali i tucani e i guani, si cibano dei semi del guaranà cibandosi della parte bianca ricca di zuccheri e rifiutando la parte scura ricco in caffeina. In questo modo contribuiscono alla disseminazione dei semi e alla diffusione della pianta.

Principi attivi del Guaranà
 
Il guaranà contiene caffeina in concentrazioni fino al 5% (3-5 volte quella del caffè), teofillina, teobromina, adenina, guaina, xantina, ipoxantina.
 
Questa composizione rende i guaranà un ottimo tonico, energetico, antifatica, stimolante mentale, antidepressivo.
 
“Se non sei saggio il guaranà non ti può aiutare” dicono tuttavia i Sateré Mawè ai bianchi che nel guaranà ricercano l'ennesima sostanza stimolante per sopravvivere alla frenetica vita di tutti giorni. 
 
In questa frase si ritrova gran parte della filosofia di questo popolo unico, gli indios Sateré-Mawé appunto, che hanno costruito nei secoli un rapporto così stretto con la pianta fino a definirsi “figli del guaranà” e, forse, anche un insegnamento per noi.
 
I Sateré ignorano ogni riferimento ai principi attivi, contenuti nel guaranà, così importanti per gli occidentali. Per loro tutto ciò ha poco senso: il guaranà li aiuta ad affrontare la fatica, i rischi, i digiuni e le lunghe veglie della caccia (per noi occidentali l’effetto tonico energetico). Li aiuta a prendere le giuste decisioni familiari o sociali (azione stimolante favorente la lucidità mentale). Protegge le donne nel loro periodo di perdita di sangue (azione regolatrice mestruale) e protegge la progenie stimolando la produzione di latte nel donne ( azione galattogena). Aiuta tutti i membri della tribù a migliorare le proprie capacità personali al servizio del bene comune (azione tonica-antidepressiva).
 


Presentiamo alcuni studi su origini ed effetti del Guaranà (in Inglese): Guaranà

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