Spirea ulmaria

Al suo interno troviamo buone concentrazioni di salicilati (sostanze derivanti dall'acido salicilico) dotati di effetti analgesici, antipiretici ed antinfiammatori senza però gli effetti negativi sulla mucosa gastrica tipici degli antinfiammatori di sintesi.
Nel 1838 il chimico e italiano Raffaele Piria fu il primo a produrre acido salicilico dai boccioli di Spiraea e dalla corteccia di salice (Salix alba).
Tradizionalmente veniva usata nel trattamento di dolori articolari, stati febbrili e influenzali proprio per effetto delle sue proprietà antinfiammatorie. 
Altro importante utilizzo era per uso esterno mediante l’applicazione di compresse in corrispondenza delle zone colpite da dolore reumatico per favorire la scomparsa dei versamenti articolari.

Agli estratti della spirea ulmaria vengono riconosciute anche proprietà diuretiche ed anticellulite. Favorisce inoltre l’eliminazione dei cloruri e delle scorie azotate. Risulta perciò particolarmente utile per combattere la ritenzione idrica e la cellulite

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