La camomilla è nota per le sue proprietà medicinali fin dall’antichità. Viene menzionata da Ippocrate, Dioscoride le riserva un’attenzione particolare nella sua opera, Galeno e Asclepio ne riconoscono le diverse proprietà terapeutiche.
Contiene olio essenziale, cumarine, esteri alifatici , agliconi flavonoidici metossilati, flavonoidi, aminoacidi, mucillagini, acidi polifenolici, sostanze amare.
Le proprietà antinfiammatorie e spasmolitiche della camomilla ne convalidano l’impiego nelle affezioni acute e croniche della mucosa gastrointestinale, quali enteriti, coliche digestive e crampi, coliti, gastriti, ulcera.
La sua attività farmacologica nelle patologie dello stomaco e del duodeno è ampiamente documentata da una serie di indagini citologiche e bioptiche, che ne hanno dimostrato un sicuro effetto sulla mucosa gastrica infiammata, con regressione delle alterazioni morfologiche (erosioni e ulcera) e normalizzazione delle secrezioni gastriche.
La terapia con camomilla risulta particolarmente interessante poiché è di norma ben tollerata e non sono riportati in letteratura casi in cui si siano manifestati effetti collaterali. Il suo utilizzo è da considerarsi preventivo e curativo.
Manifestando, inoltre, attività leggermente colagoga, amarotonica e carminativa, l’uso interno di preparati a base di camomilla risulta utile nelle coliche biliari e in tutta una serie di forme di affezioni gastriche, riassumibili sotto il nome di dispepsie, dove, a fronte della sintomatologia (senso di sazietà, aerofagia, pirosi, inappetenza, nausea, vomito), non è per lo più oggettivamente riscontrabile alcuna alterazione organica.
Diverse soluzioni e pomate a base di camomilla o di azulene, sperimentate clinicamente, sono in grado di esplicare un buon effetto analgesico, un ‘azione stimolante dei processi riparativi dei tessuti lesi (granulazione e riepitelizzazione), e un’azione protettrice contro le radiazioni. Ciò è dovuto alle proprietà antiflogistiche, antiulcerose e antibatteriche della camomilla, che è da considerarsi un rimedio adeguato per il lavaggio delle ferite e delle fistole, per il trattamento delle malattie delle mucose, come stomatiti, pemfigo volgare e lesioni dovute ad infiammazione, per il trattamento delle dermatiti acute di diversa genesi: dermatiti da contatto, esantemi allergici, neurodermiti, eczema disidrosico, dermatite seborroica.
L’attività antiflogistica,antibatterica, spasmolitica è molto sfruttata in campo otorinolaringoiatrico. In seguito a tonsillectomia, gli sciacqui con estratti di camomilla svolgono un’azione antiflogistica e, contemporaneamente, antibatterica, rendendo superfluo il trattamento locale con antibiotici.Nelle esofagiti, faringiti e stomatiti, dovute ad infiammazioni o causate da radioterapia, l’estratto di camomilla riduce il dolore ed accelera la guarigione.
Nei pazienti affetti da faringite con secchezza delle fauci, conseguenti a radioterapia, si assiste ad un miglioramento soggettivo e ad una decongestione delle mucose, accertabile mediante faringoscopia o laringoscopia, con riduzione dell’infiammazione.
La camonilla è un componente importante della terapia medicamentosa di tutti gli stati infiammatori delle gengive e delle mucose della bocca in cui riduce il dolore e la sensazione di bruciore.Nelle sinusiti mascellari croniche, odontogene o rinogene, può essere usata con vantaggio per il lavaggio dei seni mascellari, per drenaggio o instillazione.
Per le sue proprietà spasmolitiche è un buon coadiuvante nella bronchite asmatica e nell’asma bronchiale dei bambini, mentre le proprietà antiflogistiche e antibatteriche dei vapori ne consigliano l’uso negli stati infiammatori e infettivi delle vie aeree superiori.
Il trattamento con inalazioni è anche indicato per le sue proprietà cicatrizzanti: in pazienti affetti da bronchite cronica, con o senza ostruzione, questo trattamento comporta effetti terapeutici riscontrabili oggettivamente sull’albero tracheobronchiale; la guarigione delle mucose bronchiali infiammate viene stimolata e una limitazione del lume bronchiale eventualmente presente regredisce.Rispondono bene alle inalazioni con camomilla anche le tumefazioni delle mucose dovute al tabagismo.
L’estratto di camomilla è stato sperimentato clinicamente come rimedio per il trattamento di bartoliniti, mastiti e infiammazioni della vulva; più raramente come cicatrizzante di supporto dopo episiotomia. Semicupi e irrigazioni sono indicati nel trattamento post-operatorio delle ferite della vagina e nella terapia di diverse patologie infiammatorie della zona genitale. Grazie alle sue proprietà antispasmodiche è indicata nelle dismenorree. Le è stata anche riconosciuta un’azione emmenagoga nelle amenorree di origine nervosa.
E’ molto usata in pediatria dove si rivela utile nella cura della pelle dei lattanti e per il trattamento delle infiammazioni del naso e dei seni paranasali.
Sono poi da evidenziare gli effetti ansiolitici e blandamente sedativi della camomilla dovuti alla presenza del flavonoide apigenina che la rendono utile in una gran varietà di disturbi dovuti a stati di ipereccitabilità, ansia o stress nervoso: depressione nervosa, irritabilità, convulsioni, spasmi facciali, nevralgie del trigemino, cefalee, emicranie nervose. E’ molto utile anche nei crampi allo stomaco, digestioni difficili, spasmi gastrointestinali, meteorismo, colite, inppetenza, astenia, ulcere gastroduodenali.